ADDIO A STEFANO MILANI, TALENTO INDISCUSSO E NOBILTA’ D’ANIMO

Era impossibile non notare Stefano quando entravi da Equipe Vittorio di San Lazzaro.
Era bello, anzi bellissimo, alto, elegante e si muoveva leggero, dedicando sorrisi a tutti.
Quando misi piede, per la prima volta, nel suo salone, il suo talento era già ben noto e per farsi tagliare i capelli da lui c’erano liste di attesa infinite. Non che mi dispiacesse, non avevo il coraggio di finire sotto le sue mani miracolose tanto ne ero intimidita. Poi, un giorno, alzai gli occhi e me lo ritrovai davanti.
Mi bastò scambiare due parole per capire che dietro quell’aspetto così perfetto e nobile c’era un uomo semplice, garbato, umile.
Impossibile non amarlo. In un mondo così privo di veri talenti e così pieno di millantatori, lui creava meraviglie in silenzio, chino e concentrato solo sul suo lavoro.
La tv, le interviste, i backstage dell’alta moda non lo hanno mai cambiato. Nei venticinque anni in cui ho frequentato il salone, lui era sempre lì, con la sua classe innata, a dispensare sorrisi e parole gentili a tutti, indistintamente, fossero clienti storiche o di passaggio.
Io non so quale fosse il suo film o il suo cibo preferito o se amasse il mare e viaggiare. Sono certa però che abbia ricevuto tanto amore e che continuerà a riceverne, perché persone come lui, che hanno lo straordinario talento di essere speciali senza neppure accorgersene, lasciano un segno indelebile nella vita di chi ha avuto la fortuna di conoscerle. La sua luce continuerà a brillare all’infinito.
Ciao Stefano, ora sì che gli angeli saranno più belli.

LA MAMMA, LA DIETOLOGA ASSEGNATA D’UFFICIO

Le nonne si sa, sono fissate con il cibo. Pare che, dalle quantità che ingurgitiamo ogni giorno, dipendano tutti gli equilibri del mondo.
Per loro siamo sempre sciupate. L’unica volta che mia nonna mi disse di vedermi bene fu quando ero incinta e avevo 25 chili in più.
Ora che lei non c’è più, la dietologa che mi è stata assegnata d’ufficio è mia madre, la quale convoglia sull’alimentazione qualunque mio stato psico-fisico.
– Sono stanca.
– E’ perché mangi poco.

– Ho mal di testa.
– Perché mangi poco.

– Ho mal di pancia.
– Mangi poco.

– Mi fa male una caviglia.
– E’ perché mangi poco.
– Scusa ma cosa c’entra con il male alla caviglia?
– Ti nutri poco, sei carente di vitamine e calcio, il calcio serve per rinforzare le ossa perciò se hai le ossa deboli è perché mangi poco.

Il cibo, in una famiglia come la mia in cui mamma adora cucinare, è sempre stato il motore della quotidianità familiare, il nucleo intorno al quale ruotava la nostra esistenza.
Alle otto della domenica mattina, la casa era già un concentrato di odori vari, che cambiavano a seconda della stagione, ad eccezione di uno, immutabile e resistente a qualsiasi variazione climatica: il soffritto.
Ho vissuto tutta la mia adolescenza con un incubo costante che si verificava puntualmente, alle sette della mattina, mentre facevo colazione. Il domandone fatidico: “Cosa vuoi mangiare a pranzo?
Ora voi capite che nella fase adolescenziale, tra il turbinio di ormoni, la musica orrenda sparata nelle orecchie, l’uscita pomeridiana con la Giò, la Baby, la Francy e la Lety e il diario segreto da riempire di stickers e foto di Tom Cruise (era la fase Top Gun), l’ultimo dei miei problemi fosse cosa mangiare a pranzo.
Inutile dire che la mia risposta era sempre la stessa: “Non lo so, quello che c’è!”
Tuttavia, per mia madre, quella risposta era inaccettabile. Il punto è che lei sentiva questa esigenza di variare il menu due volte al giorno e sperava che, con le mie richieste, potessi suggerirle delle idee.
Io. Che a dodici anni conoscevo l’esistenza di quattro tipi di cibo solido: pasta, pane, carne, verdure (e per verdure intendo tutta la roba verde che sta nel reparto orto-frutta) e credevo che si mischiassero tra loro grazie a qualche sorta di rito magico.
Ecco, se io rivolgessi questa domanda ai miei figli e loro mi rispondessero così, sarei la donna più felice del mondo. Io però non glielo domando. In primo luogo perché tra i miei tanti talenti non c’è quello di saper cucinare quindi il mio menù è vario quanto quello della paninoteca di una stazione di servizio. In secondo luogo, mi arriverebbero richieste assurde di hamburger a tre piani più patatine fritte, cotolette fritte fritte, lasagne fritte, trionfo di fritti.
E poi, mi sono ripromessa di non tormentare i miei figli con “Hai mangiato? Cosa vuoi mangiare? Perché mangi poco?” essendo una fervente sostenitrice del detto Bambino che non mangia, ha già mangiato o mangerà. Il cibo non può monopolizzare il dialogo tra madre e figli come accadeva a me.
Quando il mio bambino, come è accaduto oggi, verrà a casa e sentendosi pronto per un dialogo adulto mi chiederà:
“Mamma cos’è il sesso?” io gli risponderò:
“Hai mangiato? Cos’hai mangiato?”.

 

LA PROVA COSTUME? PENSIAMOCI ORA

Una cosa in tanti anni l’ho imparata: la preparazione della prova costume inizia nel momento in cui la prova costume è una lontanissima minaccia.
E per due motivi. Uno, ben noto, riguarda il fatto che un esercizio e un’attenzione costante e duratura nel tempo, anche se minima, porta dritte dritte al traguardo prefissato. Due, non meno importante, è il risparmio economico. Sono diversi infatti i pacchetti ultra convenienti che centri di bellezza e palestre offrono in questo periodo.

Un esempio è il centro Timodella che è sempre all’avanguardia sul fronte della cura del corpo con macchinari innovativi, personale altamente specializzato e un’attenzione per le singole esigenze della clientela che li rende davvero speciali. Frequento questo centro dall’ormai lontano 2012 e parlo con cognizione di causa.

Proprio perché al centro Timodella mi conoscono bene, sanno quanto io sia pigra e voglia ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. Bene, se siete come me, vi dico solo una parola: T-TONE.

Il T-Tone è un elettrostimolatore medicale avanzato (non lo trovate nei centri estetici per intenderci) che permette di personalizzare il programma di lavoro a seconda delle proprie esigenze. Si differenza dai comuni elettrostimolatori in quanto, oltre all’utilizzo dei raggi infrarossi per aumentare la vascolarizzazione e quindi l’apporto di ossigeno ai muscoli, prevede l’applicazione di creme tonificanti che, grazie al calore dei raggi infrarossi che dilata i pori della pelle, riescono ad agire con maggiore efficacia.

Si tratta di un trattamento perfetto per le persone pigre come me che preferiscono far lavorare i muscoli senza muovere un muscolo ma anche per chi, avendo problemi alle articolazioni o alla schiena, non può compiere sforzi. Perfetto inoltre come ginnastica post parto per tonificare i muscoli dell’addome.

Ovviamente il trattamento non ha alcuna controindicazione, richiede solo un po’ di tempo a disposizione – una seduta dura all’incirca 45 minuti – e costanza (inizialmente due sedute alla settimana, poi una per il mantenimento).

Il T-Tone è solo uno dei tanti trattamenti per perdere peso e tonificare che trovate nel centro Timodella. Se invece siete magre e toniche (beate voi) e volte solo essere belle, sappiate che il centro ha anche un’ampia area dedicata ai trattamenti estetici per viso e corpo (cerette, massaggi, radiofrequenza, pulizia viso e tanto tanto altro).

Info: Timodella Bologna

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Seduta di T-Tone
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T-Tone

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IL PRODOTTO DEL MESE: MASCHERA PER CAPELLI NOAH

Immaginate un fascio di luce che vi indica la via, qualcosa di inspiegabile che vi porta a compiere un’azione senza pensare.

Deve essere andata così quando ho preso dallo scaffale la maschera rigenerante all’olio di Argan per i capelli molto secchi, sfibrati e trattati della NOAH . Lo ammetto, non conoscevo questa azienda e resterò con il rimorso di aver vissuto per anni nella assoluta ignoranza.

Perché la NOAH è un’azienda strepitosa e questa maschera si merita di essere eletta IL PRODOTTO DEL MESE.

La NOAH , per chi non la conoscesse ancora, formula e produce in Italia ed i suoi prodotti, dedicati principalmente ai capelli, contengono derivati vegetali ed oli essenziali puri. Non contengono invece parabeni, paraffina, oli minerali, DEA e SLS.

Nonostante io abbia una vera fissazione per i capelli, da tempo non acquistavo delle maschere, ritenendole superflue e preferendo optare per dei prodotti da applicare successivamente al lavaggio, prima di asciugarli.

La maschera rigenerante di Noah mi ha fatto ricredere.
Sono rimasta colpita dalla sensazione di morbidezza che si ha già al risciacquo. Morbidezza che perdura fino al lavaggio successivo.

Chi, come me, ha i capelli secchi sa quanto si debba lottare contro l’effetto scopa di saggina, soprattutto nelle punte. Vi sorprenderà quindi sentire i capelli morbidi e setosi. Per non parlare della delicata profumazione che lascia nonostante l’uso di asciugacapelli e piastra.

Posto che nessuna crema faccia miracoli e che al di là del nutrire ed idratare, uno dei migliori rimedi resti spuntare spesso i capelli evitando che le punte restino lì a sfibrarsi, mi sento davvero di consigliarvi questa maschera.

Io l’acquisto da Tigotà .

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