GUARDA, AMORE, COME TI SCARICO

Sentite, parliamoci chiaro.
Le storie d’amore finiscono e finiscono per mille ragioni: complicate, banali, dolorose e, a volte, pure stupide. Ognuno è libero di alzarsi la mattina e dire “Sai che c’è? Basta.”
Certo, non è facile. Guardare negli occhi una persona con la quale si è condiviso qualche mese, un anno oppure una vita e darle una notizia così dolorosa, anche se attesa, richiede una buona dose di coraggio e molta intelligenza.
La totale assenza di queste due qualità genera, invece, una serie di soggetti che si possono suddividere in almeno cinque categorie che vi vado ad illustrare:
5.IL PRAGMATICO
I sentimentalismi, le frasi ricercate, i giri di parole non fanno per lui. Normalmente lascia con un messaggio via WhatsApp e, dato che è pragmatico e sa che una volta premuto il tasto invia non vi sentirà mai più, blocca pure il vostro numero. Così, una volta ricevuta la bella notizia, volendo ripagare con la stessa moneta, passerete le successive ore a studiare la risposta d’effetto e quando, finalmente, con le dita tremanti sul display la invierete, scoprirete che vi ha bloccato come un operatore di call center molesto. A quel punto il vostro umore sarà più o meno quello di un puma mestruato e, se vorrete l’ultima parola, l’unica possibilità che avrete, sarà scrivergli quella riposta sulla portiera della macchina con le chiavi.
4.L’ANALISTA
Lui deve sviscerare tutto. Analizzare ogni fatto, i segnali, i vuoti, le frasi interrotte, i significati nascosti.
In sostanza ha trovato un’altra con le tette più grosse ma non può dirvelo perché lo scopo dell’analista è quello di uscirne pulito, sempre e comunque. Normalmente vuole parlarne a cena, davanti ad un bicchiere di vino. I bicchieri diventano tre, il nostro stato confusionale aumenta, siamo stordite, intontite, poco lucide e lui parla, parla, parla. I vuoti, i segnali, le frasi interrotte, le differenze caratteriali che emergono prepotentemente ed evidenziano la diversa capacità di reazione di fronte agli imprevisti della vita.
Qualche giorno dopo, con una maggiore lucidità mentale, analizzando la conversazione con un leggero distacco capirete che dietro la frase “le differenze caratteriali che emergono prepotentemente ed evidenziano la diversa capacità di reazione di fronte agli imprevisti della vita” significa semplicemente “Ho trovato un’altra con le tette più grosse”.
3.LA CELLULA DORMIENTE
In pratica consiste nel comportarsi come una merda umana fino a quando l’altro, esasperato, non si prende il disturbo di mettere la parola fine alla relazione.
Non si è ancora capito se la motivazione che spinge una persona ad adottare detto metodo sia la codardia o la pigrizia. Attendiamo risposte dalla comunità scientifica.
2.L’ALTRUISTA
Questa categoria è un evergreen. E’ come il tubino nero, ce l’abbiamo tutte.
L’altruista è il produttore delle celebri frasi: “Non sei tu, sono io”, “Sei una persona speciale, meriti di più”.
Nonostante l’altruista sia tra le categorie meno credibili, più inflazionate e maggiormente derise, resiste nel tempo. E’ come il ratto, ha la capacità di adattarsi ad ogni cambiamento climatico e ambientale.

1.L’ILLUSIONISTA
L’illusionista è il mio preferito. Spero davvero che qualche scienziato si stia occupando di questa categoria, che stia studiando come vivono, di cosa si cibano e soprattutto che cosa accada nel loro cervello quando dicono “Ti amo, a domani” e poi spariscono nel nulla cosmico.
L’illusionista fa proprio questo. Scompare e riappare a suo piacimento. Oddio solitamente è più facile che scompaia e basta. Roba che bisognerebbe denunciarlo per procurato allarme. La sera ti bacia, fa all’amore, ti dice che per il week end ti vuole portare in un posticino carino fuori città e tu lo saluti, ignorando che sarà l’ultima volta che lo vedrai. Nessun messaggio, nessun biglietto, niente. Penserai all’incidente, alla perdita improvvisa di memoria, arriverai perfino a sospettare il rapimento da parte dei rettiliani ma mai che sia potuto sparire così.
Ancor più subdolo è quello che ogni tanto ricompare. Quello che senza il minimo rimorso, senza il minimo imbarazzo, diciamo pure con la faccia come il culo, vuol tenere il piedino in mezzo alla porta perché non si sa mai. L’illusionista subdolo riappare, solitamente dopo un paio di mesi circa, sotto le più disparate forme. Una volta è un like sotto la tua foto di una tartare su Facebook, un’altra un cuore su Instagram e dopo un paio di mesi, è addirittura capace di inviarti un “Hey come stai (emoticon deficiente)? ” su Whatsapp.
L’illusionista non va solo ignorato. Va isolato, bloccato, segnalato, impacchettato e spedito nel deserto dove vaga spaurita, da anni, la sua intelligenza.